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 La Centrale dei Rischi: cos’è e a cosa serve

 La Centrale dei Rischi: cos'è e a cosa serve

La Centrale dei Rischi (CR) è un sistema informativo, gestito dalla Banca d’Italia, che raccoglie informazioni e dati forniti dalle banche e dalle società finanziarie sui crediti concessi a clienti, che possono essere famiglie o aziende. Gli intermediari (ovvero banche e finanziarie) comunicano mensilmente a Banca d’Italia il totale dei crediti verso i propri clienti.

A sua volta Banca d’Italia fornisce ogni mese agli intermediari le informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente.

Il ruolo della Centrale dei Rischi

Lo scopo della Centrale dei Rischi è quello migliorare il processo di valutazione del merito del credito alla clientela, innalzando così la qualità del credito concesso dagli intermediari. Tale sistema si pone inoltre l’obiettivo di rafforzare la stabilità economica e finanziaria del sistema creditizio.

La Centrale dei rischi è fondamentalmente un grosso raccoglitore digitale con segnati tutti i debiti di privati e imprese verso le banche. Serve anche ai clienti che hanno una buona storia creditizia ad ottenere credito più facilmente a condizioni migliori e a tutelare le finanziarie dai cattivi pagatori.

Tali informazioni però, sono tutelate dal segreto d’ufficio e non possono essere né rilevate né divulgate a soggetti diversi dal diretto interessato (intermediario).

Come è disciplinata la CR

Il ruolo e la funzione della CR è disciplinata dalla delibera del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR) del 29 marzo 1994 (in G.U. n. 1 del 20 aprile 1994).

Il provvedimento ha base sugli artt. 53, comma 1, lett. b), 67, comma 1, lett. b) e 107, comma 2. Tali riferimenti legislativi danno pieno potere al CICR circa l’emanazione di precise istruzioni finalizzate, in via prioritaria, all’analisi e al contenimento del rischio creditizio.

Ci sono due tipologie di segnalazioni/iscrizioni alla Centrale dei Rischi: una prima segnalazione obbligatoria e vincolante è costituita da informazioni su clienti che abbiano contratto una esposizione debitoria (per finanziamenti, garanzie o derivati finanziari) pari o superiore ad euro 75.000,00; una seconda segnalazione, invece, concerne le cd. “sofferenze”, la cui valutazione non ancorata ad elementi oggettivi, rende la segnalazione dell’intermediario altamente discrezionale.

Negli anni si è posto spesso il problema da parte di utenti e aziende in merito alla segnalazione alla CR. Non a caso sono state numerose le sentenze della Cassazione che sono andate a porre dei paletti e a puntualizzare una situazione che per molti voleva dire non avere più accesso al credito.

Le segnalazioni alla Centrale dei Rischi

Banche e finanziarie inseriscono di volta in volta nella banca dati anche i nominativi dei cattivi pagatori.

È prevista una soglia per tali segnalazioni, ovvero quando l’importo del debito supera i 30mila euro, ma il limite si abbassa a soli 250 euro se il debitore risulta in sofferenza. Il cliente viene considerato dalla banca “in sofferenza” quando ha gravi difficoltà a restituire l’importo ricevuto a credito.

Il problema nasce però dal non poter limitare l’analisi a un singolo rapporto con il cliente. Infatti si dovrebbe prendere in considerazione la sua posizione finanziaria globale e non sempre viene fatto. Per questo motivo la Cassazione ha rivisto più volte le segnalazioni, soprattutto quando avviene una scopertura del conto o un pagamento tardivo.

In poche parole, prima di procedere con una segnalazione, il creditore deve effettuare una valutazione globale e complessiva della situazione finanziaria del cliente prima di etichettarlo come cattivo pagatore.

E’ possibile richiedere la cancellazione di una segnalazione?

Certo, è possibile. Se la banca ti ha iscritto erroneamente puoi chiedere ed ottenere la cancellazione ed agire anche per il risarcimento del danno da illegittima segnalazione.

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